C'e' un momento per lavorare sodo, a testa bassa, e poi c' e'un momento per…
La crescita continua di Leo Clivio
Un gran finale, proprio negli ultimi atti, quando forse meno te lo aspetti. Quando non ci credi e invece arriva. Grazie alle ultime gare in cui si è messo in mostra ancora da aspirante, Leonardo Clivio è stato inserito fra gli atleti di interesse nazionale delle discipline tecniche. Dentro, proprio grazie alle ultime battute. «Ero consapevole di aver fatto una serie di prestazioni convincenti, ma non credevo potessero bastare per essere inserito fra gli atleti osservati dalla federazione. E’ un traguardo importante, aumentano ancora di più gli stimoli per andare sempre più forte e crescere verso l’alto livello», ci fa sapere Leo.
E pensare che al primo anno di categoria si era fatto il crociato a gennaio, nel cuore della stagione. Doveva in questo modo essere un anno di transizione il 2020-2021 per il genovese di Cesana Torinese d’adozione, alla fine invece un anno in cui è cresciuto e ha chiuso l’annata agonistica nel segno della continuità. Ai tricolori aspiranti ha fatto alcuni errori nelle discipline tecniche ma in discesa ha colto un ottavo posto sensazionale se si pensa alla prima libera in calendario dell’anno per Clivio. Non lo dice espressamente, ma Leo dentro sente dentro quella consapevolezza e anche quella responsabilità per procedere nel suo cammino, nella sua crescita.
Ha appena iniziato l’attività stagionale con il comitato regionale AOC agli ordini di Matteo Ponato, anche se rimane il principale riferimento del Golden Team Ceccarelli agli ordini dell’allenatore responsabile degli junior Marco Marchisio e di Riccardo Demaria. «Narcio (Marchiso n.d.r.) ha davvero una grande esperienza, è un tecnico che porta serenità nell’ambiente durante le gare ma anche fuori. Più giovane Riccardo, così scherza di più con noi del team». E poi c’è la figura di Daniela Ceccarelli: l’olimpionica è il faro della formazione valsusina. «Dani ha un entusiasmo incredibile, davvero un esempio per tutti. Vincere l’Olimpiade rappresenta il massimo che può esistere per uno sportivo. Averla nello staff tecnico anche solo in estate a Les Deux Alpes, è un’occasione da sfruttare». Clivio da genova dicevamo e proprio un altro genovese, Marco Abbruzzese, è uno dei suoi migliori amici. «A Genova ci sto poco in questi anni, così gli amici sono quelli del giro dello sci. Abbru certo, poi anche Riccardo Laganà, Filippo Fusco, Elia Leone e i ragazzi del Comitato AOC. Mi manca Genova? A volte, stare così lontano da casa può essere un sacrificio. Ma in questi anni è necessario fare così per crescere sugli sci e completare la maturazione». Dopo il primo anno del liceo scientifico, Leo ha lasciato la Liguria dal momento che che aveva vinto una borsa di studio all’Istituto Frejus di Bardonecchia grazie ad un progetto con il Golden Team. Adesso il 2003 si trova in Trentino dove sta praticando tennis. «Un’altra mia passione, ma alla fine ho dovuto scegliere lo sci. Anzi, ho voluto scegliere lo sci, mi affascina di più…».
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